SCOUTING – COSA OSSERVARE NEL CALCIO DEL PRESENTE E DEL FUTURO

Il calcio è in continua evoluzione e le metodologie di fare scouting vanno di pari passo.

Il calcio moderno continua ad essere sì un mix di tecnica e forza fisica, ma non si può più prescindere da alcune caratteristiche fondamentali per il giocatore moderno, come l’intensità e la potenza. Se non dai intensità e velocità al tuo gioco in campo professionistico e nazionale, sei carne da macello.

Ma come si allena e come si scopre e osserva l’intensità? Cos’è la potenza? Fa parte dell’intensità?

Cerchiamo di rispondere a queste domande:

Il gioco del calcio è pieno di movimenti eseguiti a velocità massimale o quasi, che devono essere realizzati per un numero molto frequente di volte durante l’intera partita. Questi spostamenti ad alta intensità sono intervallati da tempi di recupero prevalentemente brevi.

L’intensità continua con cui gli atleti riescono a sostenere periodi di gioco prolungati è la capacità di un calciatore di sostenere attività anaerobiche, alattacide e lattacide, massimali con tempi di recupero relativamente brevi. Tale parametro, influenza il carico degli allenamenti che ha l’obiettivo di portare modificazioni a livello fisiologico nell’organismo dell’atleta.

Il calciatore inoltre è chiamato costantemente a percepire/analizzare/decidere in relazione ad un determinato contesto tattico. La corretta attuazione del modello di gioco dipende dal grado di intensità cerebrale e fisica che si riesce a porre in atto. Di conseguenza è impossibile separare l’intensità dalla concentrazione. Quando si afferma che il calcio richiede intensità ci si riferisce alla sua complessità ed alla costante necessità di concentrazione. Si può parlare dunque di intensità massima relativa, cioè di costante concentrazione che consente di dare forma al modello di gioco dell’allenatore, proprio perché il calciatore è sempre costretto a pensare e a prendere decisioni.

 

Chiariti alcuni aspetti sull’importanza dell’intensità di gioco.. come la colleghiamo alla potenza?

I giocatori devono costantemente muoversi seguendo l’azione del gioco. Per questo motivo, la potenza aerobica è un elemento fondamentale per un giocatore di calcio. Un buon allenamento mirato ad aumentare il controllo della potenza aerobica può dare più flessibilità e più resistenza ad un giocatore sul campo.

Il giocatore in partita è soggetto a periodi di bassa intensità intervallati a periodi di altà intensità. Durante questi picchi di intensità il meccanismo aerobico da solo non basta a coprire la richiesta di energia, devono quindi intervenire i meccanismi anaerobici, i quali creano energia immediata per rispondere alla richiesta e consentono di mettere subito a disposizione dei muscoli la quantità di ATP(energia) necessaria. Il corpo a questo punto è in debito di ossigeno che deve essere ripagato il prima possibile.

Per rispondere alla nostra domanda, quali vantaggi ha un giocatore ad avere una adeguata potenza aerobica?

  • può sostenere sforzi di intensità superiore, con un debito di ossigeno minore
  • il debito di ossigeno contratto viene pagato più velocemente

La massima potenza aerobica è considerata un indicatore di efficienza e funzionalità del sistema cardio-respiratorio e dipende essenzialmente da delle componenti centrali e periferiche. Le prime relative alla capacità che ha il cuore di far giungere, nell’unità di tempo, una grande quantità di sangue ricco di ossigeno ai distretti muscolari in attività, le seconde legate alla capacità che la fibra muscolare ha di utilizzare questo ossigeno.

Per allenare la potenza aerobica l’intensità del lavoro dovrebbe essere tale per cui la frequenza cardiaca del giocatore si attesti attorno al 90% della Fc max e la velocità da tenere nei vari tratti di corsa sia vicina alla velocità di soglia anaerobica.

Per regolare l’intensità del carico possiamo quindi tenere in considerazione due parametri. Sarebbe inoltre opportuno somministrare dei test per valutare le caratteristiche dei giocatori, trovare la loro VAM (velocità aerobica massima), la loro FC max , la velocità di soglia, e partendo da questi dati riuscire a proporre dei carichi personalizzati oppure organizzare il lavoro a piccoli gruppi il più possibile omogenei per rendere più efficace l’allenamento.

Le modalità principali da utilizzare per allenare la potenza aerobica sono:

  • ripetute aerobiche su distanze variabili a seconda dall’età, con velocità attorno alla soglia anaerobica,
  • ripetute di alcune decine di metri con impegno sub-massimale,
  • RSA,
  • il metodo fartlek,
  • allenamento “intermittente” CCVV (30″/30″, 15″/15″, 20″/40″), cerchiamo di farlo sempre variato, il calcio in ogni azione varia le distanze e gli sforzi, negli allenamenti e nelle metodologie cerchiamo sempre di ragionare e di rappresentare la partita e le distanze e gli sforzi che effettuamo in partita.

Per l’allenatore sarà fondamentale porre attenzione a non invadere il campo della resistenza alla velocità monitorando i parametri sopra citati, consentendo solo piccole produzioni di quantità di lattato che riescono a mettere in crisi gli enzimi mitocondriali, al contrario alte concentrazioni di lattato potrebbero inibire il meccanismo aerobico.

 

Adesso che le cose ci sono un pochino più chiare, ecco alcune caratteristiche fondamentali da ricercare nel giocatore del presente e del prossimo futuro:

1) Il giocatore moderno deve essere veloce e potente. Anche il giocatore più tecnico della squadra non può più permettersi nel calcio di oggi di avere una frequenza di passo lenta, deve saper effettuare movimenti, gesti tecnici, arresti, ripartenze, cambi di senso e direzione, in tempi molto brevi. Deve avere un’ottima spinta in fase di accellerazione e deve avere resistenza allo sforzo.

2) Il giocatore deve essere intelligente e veloce, deve prendere le decisioni giuste in ogni zona del campo ed in ogni momento della gara, esaminando tutta la situazione in atto, e deve farlo rapidamente.

3) Il giocatore moderno non ha più un ruolo fisso. Deve saper far tutto. Sa adattarsi alle situazioni di gioco in ogni zona del campo, riconosce e gestisce i tempi di gioco, mantiene il possesso di palla nei duelli, riconosce i tempi di intervento ed i tempi di inserimento, con e senza palla. Attacca gli spazi e la palla. Anticipa le situazioni, intercetta le trasmissioni, conquista rimpalli e seconda palla, va in anticipo sull’avversario.

 

 

                                                                Stefano Primiterra

 

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2 Responses to the post:

  • Chiara presentazione complimenti, di fatto però, quando nei videoclip di qualsiasi Atleta professionista, li vediamo respirare a bocca aperta sia in azioni esplosive, che in fase di recupero, formando apnee e pericolose pressioni intra-toraciche, è palese che opportune tecniche respiratorie sarebbero indispensabili e di utilità, a migliorare le prestazioni, e prevenire infortuni.
    Cordialmente
    Marco Vaccari
    http://linkedin.com/in/marco-vaccari-ba9b23167

    • stefano
      at 13:56

      Buongiorno Sig. Vaccari, giusta riflessione. Sicuramente sulla respirazione c’è ancora pochissima informazione, sia nei professionisti e ancor di più nei dilettanti, dove non sempre vi è una struttura societaria all’altezza. Purtroppo l’informazione ed una struttura organizzativa importante a 360°, sono ancora visti come un costo piuttosto che come un elemento imprendiscibile per i ragazzi e per la società stessa. Abbiamo ancora molta strada da percorrere…..
      La ringrazio per l’attenzione…..
      Stefano Primiterra

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